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Anna Daverio

Le tendenze primavera-estate 2022 presentate da Milano Unica parlano di una moda green

1/25/2021

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E' ufficiale Milano Unica si svolgerà in formato digitale. Le Tendenze primavera-estate 2022 saranno a portata di click.

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Le tendenze primavera-estate 2022 interpretate dalle aziende espositrici saranno consultabili online. Tessuti e accessori potranno essere visionati comodamente dal proprio ufficio. Martedì 2 febbraio 2021 sarà online l’ormai consolidato marketplace firmato Milano Unica: e-MilanoUnica Connect. La famosa fiera di stampo Internazionale, che ogni stagione si tiene in zona fiera Rho a Milano, quest'anno presenterà le tendenze per la primavera-estate 2022 esclusivamente online. Questa scelta, dettata dalle restrizione dovute al Covid, permetterà agli addetti ai lavori di poter trovare nuovi fornitori registrandosi direttamente sul portale di Milano Unica e poter visionare le nuove proposte.
Questo nuovo modo di connettere i brand alle aziende produttrici, è probabilmente l'unica opzione disponibile. Può però offrire nuove opportunità permettendo ai buyer di visionare con calma i prodotti saltando le normali code degli stand e dà la possibilità ai fornitori di avere una vetrina virtuale e raggiungere un maggior numero di potenziali clienti.


Milano Unica per interpretare le tendenze primavera-estate 2022 rende omaggio al tatto.Le tendenze primavera-estate 2022 sono già consultabili sul sito di Milano Unica, il marketplace sarà on-line dal 2 febbraio. I trend presentati riassumono temi forti e contemporanei come il ri-uso, il ri-ciclo, la ri-elaborazione e la ri-digitalizzazione, ponendo l’accento sull’importanza di toccare e apprezzare la qualità dei materiali. Il tatto, senso che davamo per scontato prima della pandemia, diventa così un elemento chiave per il concept proposto da Milano Unica. I materiali e gli accessori fotografati ed inseriti sul sito, sollecitano attraverso la vista, la voglia e la curiosità di essere toccati. I prodotti hanno un'anima green, non solo i tessuti sono realizzati con materiali riciclati o attraverso processi etici, vi è molta attenzione anche nella creazione di etichette, accessori e finitura a basso impatto ambientale.
Lo studio di una moda etica si sviluppa a 360 gradi. I trend suggeriscono attenzione al prodotto finale, ma si soffermano soprattutto sul processo produttivo, prediligendo aziende attente al minor consumo dell'acqua, o che utilizzano coloranti naturali e tipologie di stampe senza l'uso di sostanze inquinanti.
Il tema principale delle tendenze primavera-estate 2022 è RE-TOUCH! Si scompone in tre visioni: Nature, Urban e Digital.Nature è una nuova lettura del motivo floreale tessile, atta a creare atmosfere rassicuranti, legate ad eleganza e bellezza. I materiali presentati hanno proprietà benefiche, vengono riscoperti l’aloe e l’agave. In questo tema le fibre vegetali come il cotone, il lino, la canapa e la juta, sono protagoniste. Le lavorazioni industriali profumano di artigianalità, si prediligono aspetti grezzi ma lussuosi. Sono inoltre proposti accostamenti sapienti tra fibre vegetali e fibre sintetiche rigenerate. Il Lurex s’intreccia, ad esempio, al bambù, al lino e al ramiè, enfatizzandone la ricercatezza. Le trame dei tessuti si fanno tridimensionali, attraverso matelassé e ricami dal gusto vegetale.
La palette colori si tinge di toni naturali, le cui combinazioni sono luminose e tattili. Grigi e verdi si mescolano a nuance polverose, i crema, il color giada ed i terracotta alleggeriscono la cartella colori, accompagnati da gialli pacati.
Urban s’ispira allo skyline della città, traducendolo in declinazioni variabili di righe parallele. Dai classici gessati si passa a sovrapposizioni grafiche e micro color block. I materiali utilizzati sono materici, tridimensionali, ancora una volta le fibre naturali si alternano a quelle sintetiche riciclate per sviluppare materiali unici di forte impatto visivo e soprattutto tattile. La cartella colori si compone di cromie classiche rubate al mondo dell’abbigliamento maschile, l’Off-white, il Nero e il Cammello, accostate a colori neutri con accenti di rosso e giallo ed incorniciati da azzurri.
Infine il tema Digital gioca con i motivi geometrici dei tessuti, che rievocano e reinterpretano le geometrie dei grandi architetti italiani degli anni Quaranta e Cinquanta. Il fil Rouge di Digital è la ricerca della forma pura, equilibrio tra fibre naturali e motivi complessi. I materiali divengono così senza tempo e valorizzati da disegnature dal gusto geometrico. La lana è reinterpretata in modo delicato, abbinata a diversi filati come il lino, la seta, la soia, il bambù.
L’alternanza tra lucidi e opachi è un elemento forte, enfatizzato dai trattamenti, oltre che dall’uso di nylon e poliestere rigenerati mescolati a rayon, cupro e modal.
La palette colori si sulla ricerca grafica e sulle geometrie dei grandi architetti italiani. Varie sfumature di blu si fondono a tonalità legnose e aranciate, il tutto impreziosito da tocchi di malva.
Milano Unica sceglie il digitale per presentare le Tendenze primavera-estate 2022 in modo sintetico e semplice, attraverso immagini a forte impatto.Milano Unica decide quindi di proseguire con la sua missione, essere un punto di riferimento per buyer ed espositori. Accantona momentaneamente la spettacolarità dell'evento e soprattutto la parte fisica di Area tendenze, sezione che in fiera è sempre stata apprezzata per la cura espositiva ed il forte coinvolgimento dello spettatore. La visione delle tendenze, seppur bene esplicate, attraverso lo schermo diventa fredda per i designer che dovrebbero filtrare le proposte attraverso la propria sensibilità. Sicuramente viene a mancare la parte emozionale della fiera, si sente la mancanza dell'area tendenze fisica, fatta di tessuti da toccare, video immersivi e stimolazione dei sensi attraverso atmosfere studiate nei minimi dettagli.
Milano Unica si piega alle nuove necessità, creando però un nuovo modo di vivere la fiera in sicurezza, che probabilmente affiancherà in futuro alle prossime fiere fisiche. Il sito, ben strutturato e di facile comprensione, è sicuramente utile per trovare nuovi fornitori e studiare le nuove tendenze, ma non può sostituire in alcun modo la fiera fisica.


Anna Daverio
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Le donne che hanno partecipato allo shooting autunno-inverno 2021/22

1/25/2021

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Eccovi una delle 10 vincitrici del contest Modella per #ANNADAVERIO
Il suo nome è Deborah!
Ha partecipato allo shooting in occasione del nuovo catalogo Autunno Inverno 2021-2022
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Le Donne che hanno partecipato allo shooting Autunno-Inverno 2021/22

1/25/2021

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Eccovi una delle 10 vincitrici del contest Modella per #ANNADAVERIO
Il suo nome è Norma ed è della provincia di Brescia!
Ha partecipat allo shooting in occasione del nuovo catalogo Autunno Inverno 2021-2022
Foto
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Le Donne che hanno partecipato allo shooting Autunno-Inverno 2021/22

1/25/2021

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Eccovi una delle 10 vincitrici del contest Modella per #ANNADAVERIO
Il suo nome è Ghita!
Ha partecipat allo shooting in occasione del nuovo catalogo Autunno Inverno 2021-2022.
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Eccovi le 10 Finaliste

1/15/2021

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Eccovi una delle 10 vincitrici del contest Modella per #ANNADAVERIO
Il suo nome è Lucia ed è della provincia di Brescia!
Ha partecipat allo shooting in occasione del nuovo catalogo Autunno Inverno 2021-2022

​Grazie mille Lucia!

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Vi presentiamo le 10 vincitrici del Contest!

1/2/2021

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Eccovi una delle 10 vincitrici del contest Modella per #ANNADAVERIO
Il suo nome è Luana ed è della provincia di Brescia!
Parteciperà allo shooting in occasione del nuovo catalogo Autunno Inverno 2021-2022

​In bocca al lupo Luana e divertiti!
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Analisi Sfilata Valentino pe 2021

10/1/2020

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Una sfilata in una location unica dal gusto post industriale, Ex Fonderia Macchi, ingentilita da decorazioni di fiori.
I modelli ‘passeggiano’ accompagnati dalle note live di Labrinth.
I loro volti sono assolutamente contemporanei, capelli tinti e tatuaggi sul volto.
I capi Sono over, non fasciano il corpo, eppure trasudano femminilità. Si alternano ‘lunghezze Mini a maxi abiti fluttuanti, il nero si illumina con cenni di fucsia. Il tinta unita è in realtà un gioco di trame, devorè, laserature ed intrecci sapienti. Interessante la reinterpretazione delle frange, più corpose e ma- teriche.
Le fantasie floreali fanno respirare la ricerca della spensieratezza che abbiamo perduto.
Capi assolutamente in linea con le nuove esigenze di praticità e preziosità pacata, senza per forza ec- cessi ed ostentazione, il tutto è molto reale.
Immancabili le borchie della linea rockstuds, ma divenute ora giganti, da notare l’assenza di tacchi, ma ancora una volta la sceltà di praticità attraverso un modello flat.
L’uomo oltre a completi over abbinati a sneackers, azzarda con shorts portafoglio o a pieghe, ma senza comunque cadere nell’eccesso o nella forzatura. Il tutto sembra naturale, spontaneo..il riflesso della nostra società, quello che la moda deve essere!
Grazie Pierpaolo Piccioli.

Anna Daverio
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Make Up dal gusto Orientale

8/1/2020

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MakeUp Geisha
Oggi parliamo di bellezza femminile!
Il nostro viaggio ci porta in oriente e più precisamente in Giappone! 
Un paese ricco di monumenti, templi, arte, storia, tecnologia e soprattutto cultura e tradizione affiancate alla quotidianità.
Molte donne, ad esempio, si truccano seguendo gli antichi canoni di bellezza. L’ossessione per una pelle perfetta le spinge a non prendere mai il sole, infatti sin dal passato, sono abituate a proteggere la loro pelle con l’ombrellino ed utilizzano diverse creme per la protezione solare.
 
Secondo la tradizione una bella donna dovrebbe avere innanzitutto la pelle più chiara possibile, un viso tondo, sopracciglia dritte con il naso piccolo ed una bocca piccola e carnosa.
Inoltre, i Giapponesi (come i Coreani), adorano gli occhi “a palla”, proprio come li vediamo nei cartoni animati anime e nei manga, questo spinge tante persone alla chirurgia estetica.
Nel passato, invece, veniva esaltata la forma genetica dell’occhio attraverso l’uso della matita nera.
Per quanto riguarda le forme del corpo, la vita deve essere piccola e stretta con fianchi morbidi, mentre le gambe devono essere lunghe!
 
In passato anche l’Europa adottò la moda di truccare il viso fino a farlo apparire di porcellana, ad esempio in Inghilterra fu una tendenza lanciata dalla regina Elisabetta I ed era definito “la maschera della gioventù”.
in Giappone prese nome di “Geisha”, questo termine è composto da due parole, “Gei” che significa “arte”, mentre “Sha” ossia “persona”, dunque possiamo tradurlo in “artista” oppure “persona d’arte”.
Con il termine Geisha, si fa riferimento ad un gruppo di ragazze che adottarono una tipologia di trucco nata nel ‘600, periodo in cui molte donne volevano divenire indipendenti e guadagnare tramite la loro bellezza. Il loro ruolo, era quello di intrattenere i loro clienti. Si pensa subito a delle prostitute, ma in realtà il loro compito era diverso, le loro abilità erano il canto, la danza, la recitazione ecc.…
 
Il loro make-up le rendeva creature divine, sacerdotessa. Il viso era completamente bianco, le labbra accentuate da rossetto rosso fuoco, definito “rosso Kyoto”, le sopracciglia erano piccole e sottili. Un vero e proprio rituale di bellezza.
 
Eccovi i passaggi per questo trucco molto particolare:
 
Come prima cosa si utilizza una cera profumata, la quale aiuta a distendere meglio il trucco e fissarlo, successivamente si procede con il fondotinta, Oishiroi, che si crea unendo semplicemente la polvere di riso con dell’acqua.
Il prodotto poi, viene steso su tutto il viso andando a coprire anche le sopracciglia, le labbra ed il collo, sia davanti che dietro.
Si procede truccando gli occhi con un pigmento rosa e riproposto sulle guance, andando poi a contornare gli occhi con la matita nera.
Il rossetto rosso di “Kyoto” viene ottenuto dai petali di cartamo, una pianta orinatale lavorata con cura da esperti artigiani. Viene applicato sulle labbra con un pennello delicato e selezionato in base allo status delle donne.
Le “maiko”, ovvero apprendiste, possono mettere il rossetto solo sul centro del labro inferiore, mentre le ragazze che hanno terminato gli studi possono colorare interamente le labbra.
 
Terminato il make-up è possibile vestirsi ed indossare la parrucca.
Esistono veri e propri corsi per diventare una geisha, durano 5 anni, le materie trattate sono musica, danza, ecc.… 
 
Cosa ne pensate di questo genere di make-up? 
Conoscete altri rituali di bellezza? Avete mai partecipato ad un evento Giapponese?
 
Un saluto
Shakhi Uddin

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Fast Fashion.. Siamo Colpevoli

7/21/2020

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Fast Fashion.. Una montagna di capi da smaltire
Salve amici del web, oggi vorrei parlare con voi di Fast Fashion.
Senza dubbio negli ultimi anni molte catene si sono fatte strada, spinte da prezzi accattivanti e vetrine in continuo mutamento, si sono fatte amare.
“Fast Fashion” ossia “moda istantanea”, è però un concetto lontano dalla nostra tradizione, dall’eccellenza del Made in Italy che ci ha fatto conoscere nel mondo. Nel fast fashion il capo nasce da lavorazione in serie, in tempi brevissimi.
Queste linee di abbigliamento vengono infatti, ideate, progettate e confezionate in tempi stretti con lavorazioni e finiture cheap e con materiali di bassa e media qualità. Cosa ne è stato della qualità Italiana, della cura del dettaglio, della passione per lo Slow Fashion, ossia qualcosa di creato con passione con tempi più lenti per favorire la qualità?
 
Queste catene di moda “veloce” propongono collezioni  con cadenze settimanali, invogliando i consumatori ad acquistare sempre nuovi prodotti e capi in continua evoluzione.
 
Molti sostengono che queste catene siano una delle cause principali 
dell’inquinamento ambientale, definite i responsabili dello smaltimento dei tessuti, di tutti quei rifiuti che stanno divorando la Terra, rendendo così questo settore il secondo più inquinante al mondo.
Molti prodotti, infatti, sono scadenti e non tardano a rovinarsi, il consumatore è quindi costretto a sbarazzarsene e correre nuovamente a fare shopping.
Buona parte della merce, è inoltre prodotta in paesi poveri dove non ci solo legislazioni che tutelano i lavoratori. Operai sottopagati costretti a lavorare in condizioni di lavoro non salubri.
Non sono solo le leggi sul lavoro a mancare, anche quelle che regolano l’utilizzo di sostanze chimiche, come i coloranti, risultano non in linea con le leggi europee. Se pensiamo che questi prodotti, oltre a venire a contatto con la nostra pelle, vengono riversati nei fiumi, possiamo ben immaginare il grave danno ambientale.. oltre quello relativo alla salute.
 
Il problema è serio, riguarda tutti noi ed il nostro futuro.
Tonnellate di scarti di questi tessuti, oltretutto in buona parte sintetici e non biodegradabili, hanno un impatto ambientale devastante.
I responsabili siamo noi.
Una domanda che possiamo porci è: quali sono le alternative?
Giustamente molte persone penseranno subito al fatto che non si possano permettere abiti a prezzi e qualità più elevata. Se solo vi fermaste a riflettere, capireste che invece di comprare 10 capi scadenti, forse sarebbe più opportuno comprarne 1, a parità di prezzo, ma capace di durare negli anni e soprattutto creato secondo un processo etico.
 
Voi cosa ne pensate? 
Quanti capi comprate al mese?
​
Aspettiamo i vostri commenti!
Ci vediamo al prossimo articolo! 
 Shakhi Uddin
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La MODA E LA LOTTA ALL’ANORESSIA

7/10/2020

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Ph. Shakhi Uddin

Fino a poco tempo fa le riviste e le sfilate erano invase da modelle alte, stupende e perfette. Corpi magrissimi, che purtroppo venivano presi come canoni ed esempio.

Le sfilate di Victoria’s Secret da sempre sono l’esempio più evidente, di un fenomeno che si è spinto troppo oltre.
Modelle con un regime alimentare molto rigido per non rischiare l’esclusione da una delle sfilate più attese nel mondo!

Senza volerlo, siamo condizionati da questi canoni di bellezza della moda e dalle sue regole rigide, ci facciamo influenzare per esempio dalle icone di Hollywood, dalle immagini delle riviste, oppure dalle pubblicità. Finalmente qualcosa si è mosso, per le sfilate molti stilisti hanno imposto una taglia minima per le modelle ed anzi molti brand prediligono fisici più morbidi e reali, più vicini al consumatore. Sempre più spesso appaiono tra le pagine patinate modelle con difetti evidenti, o dalle forme morbide. La parola chiave è ora inclusività!

Quanto spesso, soprattutto noi donne ci sentiamo imperfette, insicure e ci
vergognamo del nostro aspetto fisico? Per non parlare delle ragazze più deboli, quelle che stanno attraversando il difficile momento dell’adolescenza.
Questa nostra insicurezza ci porta alla decisione di dimagrire ispirandoci alle nostre ‘icone’, ma questa volontà se non è ben dosata può diventare una malattia: l’anoressia! Non è sbagliato volersi sentire bene ed in forma, l’errore è l’eccesso e soprattutto intraprendere diete senza essere seguiti da esperti e professionisti del settore.

Fortunatamente, come anticipato, qualcosa sta cambiando, le immagini che ci arrivano parlano di essere noi stesse, di amarci per quello che siamo. Si ad essere in salute ed in forma, ma rispettando il nostro corpo e la nostra conformazione fisica.

Altro punto che non ha certo aiutato è il limite di taglie presenti in un brand, spesso si produce una serie di taglie limitata. Coloro che hanno un corpo curvy, si ritrova a dover cercare abiti in marchi dedicati, studiati appositamente per taglie considerate Large. Negli ultimi anni , fortunatamente, la rosa di scelta si è ampliata molto. Questo ha dato la possibilità alle donne più formose di trovare capi di vario gusto e genere, non solamente da Signora, ma anche dal gusto più fresco e giovane.

Chiudo ricordandovi che le nostre imperfezioni ci rendono uniche, non dobbiamo essere nostre nemiche.
Impariamo a valorizzare i nostri punti forti e vedrete che risplenderemo!
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    Stilista e ricercatrice tendenze, poliedrica e sottosopra!

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